I detersivi convenzionali - li chiamo così perché sono quelli che in questo momento si trovano più spesso sugli scaffali dei negozi - sono detersivi che hanno la caratteristica di essere pronti all’uso: uno li compra, va a casa, e li usa così come sono, senza doversi preoccupare di nulla.
Dato che contengono un’alta percentuale d’acqua (spesso più dell’80%), a un certo punto è venuto in mente che si potesse ridurla: sono così nati i primi detersivi concentrati, visti soprattutto in ambito lavastoviglie e lavatrice con tutti i vari “puoi metterne mezzo misurino invece che uno intero”.
Successivamente si è pensato di estremizzare questo meccanismo, cercando di togliere tutta – o quasi – l’acqua contenuta: sono nati quindi i detersivi super-concentrati, che vedono i loro rappresentanti più diffusi in polveri, pastiglie e pods per lavatrici e lavastoviglie.
Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa tipologia?
Vantaggi: meno acqua = meno peso, e quindi meno fatica
Ok, adesso dirò un’ovvietà ma abbi pazienza.
Quando si toglie acqua a un detersivo, si toglie una parte “che non serve”, visto che non ha capacità pulente, ma che ha un peso. L’effetto netto è che la dose necessaria (ovvero la quantità raccomandata dal produttore per ottenere il risultato atteso) pesa meno. Quindi, per esempio, se prima con 2 L di detersivo per il bucato facevo 50 lavaggi (sto dicendo numeri a caso, ma giusto per capirci), adesso me ne basterà magari 1 L per fare lo stesso numero di lavaggi. Quindi, a parità di risultato, ho risparmiato 1 chilo di fatica.
Quindi meno acqua=meno peso, e meno peso= meno fatica per noi, che non è da sottovalutare quando stiamo arrivando a casa la sera con borsa del lavoro, borsa della palestra e tintoria e dobbiamo pure fermarci a fare la spesa.
Ma soprattutto, questo significa meno fatica anche per il camion che ha dovuto trasportare quei detersivi fino al supermercato, perciò meno emissioni. Yayyy!
Questi effetti aumentano man mano che si riduce la quantità d’acqua nel detersivo, toccando il culmine per i super-concentrati, dove la quantità d’acqua è praticamente nulla. Notiamo anche che, in questo caso, il prodotto è sostanzialmente secco, quindi non ci sarà più bisogno di flaconi per contenerlo. Se ne vuoi sapere di più, ho approfondito l’argomento descrivendo le varie tipologie in un articolo a sé che puoi trovare qui.
Quindi, a una prima occhiata, si potrebbe dire che non ci siano svantaggi nel passare da un detersivo pronto all’uso ad uno concentrato: meglio per la nostra schiena, meglio per l’ambiente. Win-win!
In realtà quello che succede, e qui si entra un po’ nella psicologia comportamentale di tutti noi, è che, pur avendo a che fare con un concentrato, tendiamo tutti a riempire le vaschette come se non lo fosse, per quello strano meccanismo per cui "se c’è spazio, lo devo riempire".
Quindi finiamo per sovradosare il detersivo, inquinando di più e spendendo di più. Se non abbiamo un dosatore a casa, è dunque davvero importante essere super consapevoli di questo meccanismo e farci caso, altrimenti finiamo per tirarci la zappa sui piedi.
Su questo argomento vengono in aiuto i detersivi super-concentrati in pods o pastiglie, i quali arrivano comodamente pre-dosati. In questo caso però è il non avere acqua che si può portare dietro degli svantaggi: i tensioattivi comunemente utilizzati nei detersivi in forma liquida fanno un po' fatica a sciogliersi nelle condizioni in cui li scioglieremmo a casa nostra (acqua fredda o moderatamente calda, poca agitazione), quindi o si scelgono altri tipi di tensioattivi, resi maggiormente solubili da un po’ di sana chimica, oppure ci si accontenta di averne un po’ di meno rispetto a quelli pronti all’uso.