I nostri prodotti arrivano sotto forma di pastiglie o polvere, solubili in acqua del rubinetto. Quando ricevi i tuoi prodotti, prendi un flacone di plastica accuratamente lavato da eventuali residui di altri prodotti, riempilo con 750 ml d'acqua, lasciaci cadere dentro le pastiglie contenute nella scatolina o la polvere della bustina e, voilà!, eccoti pronto il tuo detergente Poolito. Ricordati però di attendere il completo scioglimento delle pastiglie prima di avvitarci lo spruzzino, altrimenti bagnerai dappertutto!

Questo dipende dal prodotto, in quanto pastiglie diverse hanno composizioni e tempi di scioglimento diversi. In generale, ci vogliono dai 30 ai 90 minuti. Quindi aggiungi le pastiglie al tuo flacone pieno d'acqua e fissale intensamente per 90 minuti... o in alternativa, mentre loro fanno il proprio lavoro, tu hai tutto il tempo di goderti una o due puntate su Netflix. Mi raccomando però, non addormentarti: c'è casa da pulire!

La polvere si scioglie immediatamente in acqua calda, basta agitare delicatamente per 5-10 secondi.

Per forza, è proprio questo il bello! Le nostre pastiglie e i nostri prodotti in polvere sono facilissimi da conservare per lungo tempo e non hanno scadenza. L'unica accortezza è quella di tenerli lontani dall'umidità e conservarli in un luogo fresco e asciutto.

Se hai problemi di spazio o hai flaconi di capacità differente da 750 ml, puoi utilizzare anche un numero diverso di pastiglie o di grammi di polvere rispetto a quelle contenute nella dose, purché continui a rispettare le proporzioni indicate sulla scatola. Ricordati che le dimensioni non contano, ma le proporzioni sì! ;)

Per i nostri prodotti usiamo solo coloranti alimentari, che a volte possono essere meno stabili nel tempo rispetto ai coloranti fatti per durare. Ma non ti preoccupare: i prodotti non perdono assolutamente la loro efficacia!

Cambiali a parte, accettiamo pagamenti con PayPal, Apple Pay, Amazon Pay e tutte le principali carte di credito.

Per i pagamenti ci affidiamo a partner quali Stripe e PayPal, noti per avere i più elevati standard di sicurezza.

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I tensioattivi sono una classe di sostanze, in genere composte da una "testa" idrofilica e una "coda" idrofobica, che hanno la capacità di abbassare la tensione superficiale di un liquido, aumentandone la miscibilità.
Esistono moltissime diverse molecole tensioattive che a seconda della loro struttura differiscono in caratteristiche, comportamento, proprietà e interazione con l'ambiente circostante e che quindi trovano impiego nei campi più disparati, per esempio come emulsificanti, agenti schiumanti o detergenti. In quest'ultimo caso, disponendosi all'interfaccia tra due liquidi, per esempio acqua e olio, con la coda idrofobica verso il grasso e la testa idrofilica verso l'acqua, essi aumentano la solubilità dell'olio, agevolandone la rimozione.

La schiuma si forma quando la tensione superficiale dell'acqua, ovvero la "forza" con cui le molecole superficiali d'acqua si attraggono, si abbassa e quindi l'aria può essere "mischiata" con l'acqua. I tensioattivi, abbassando la tensione superficiale dell'acqua, facilitano questo meccanismo e quindi da sempre si è legato il potere pulente a quello schiumante.
In realtà il nesso non è così diretto; ne è la prova il fatto che vi sono tensioattivi con grande potere pulente e basso potere schiumante che vengono per esempio impiegati dove avere tanta schiuma sarebbe un problema, come le lavastoviglie. Noi utilizziamo tensioattivi ad alto potere pulente ma basso potere schiumogeno.

Qualsiasi sostanza, se assunta in quantità abbastanza elevate, risulta tossica. Compreso il cioccolato. Compresa l'acqua che beviamo.
Una delle grandezze che si usano per misurare la tossicità si chiama LD50: maggiore è questo valore, minore è la tossicità di una sostanza. L'acqua, per esempio, ha una tossicità orale pari a LD50=90.000 mg/kg, mentre il cioccolato (tecnicamente la teobromina, sostanza contenuta nel cioccolato) ha una tossicità pari a LD50=1.000 mg/kg.
I nostri prodotti hanno una tossicità acuta stimata maggiore di LD50=15.000 mg/kg

(Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/LD50)

Qualunque miscela chimica che presenta il pittogramma di pericolo sul retro (il punto esclamativo, il più blando in ordine di gravità di rischio) non può per Regolamento 1272/2008 dell'Unione Europea essere descritta usando "indicazioni quali «non tossico», «innocuo», «non inquinante», «ecologico» o qualsiasi altra indicazione secondo cui la sostanza o la miscela non sono pericolose".
Questa indicazione del Regolamento è data con lo scopo di tutelare il consumatore, che altrimenti potrebbe sottovalutare di avere a che fare con una miscela che comunque richiede di esser utilizzata con prudenza e consapevolezza.

Questo significa che solo prodotti che non hanno nessun pittogramma di pericolo possono propriamente utilizzare questo tipo di linguaggio: gli altri ne stanno abusando per vendertela.

(Fonte: articolo 25.4 del Regolamento CE 1272/2008)

Visto il numero di variabili in gioco, il calcolo si è basato su alcune ipotesi e alcune semplificazioni. Nello specifico:

• abbiamo preso come distanza quella che separa il nostro fornitore in Germania dalla nostra sede a Milano: 1200 km;
• abbiamo ipotizzato di riempire due camion, uno con prodotti in flaconi pronti all'uso (RTU, Ready To Use) da 750 ml e uno con le nostre pastiglie, e di farli viaggiare fino a Milano a capienza;
• in entrambi i casi, abbiamo considerato il peso del prodotto sommato a quello del relativo packaging;
• abbiamo calcolato la CO2 emessa per percorrere tutto il tragitto assumendo che un generico camion emetta 140 g/tkm di CO2;
• non abbiamo tenuto conto delle emissioni generate dal trasporto del prodotto a casa tua, in quanto legato a informazioni non in nostro possesso (es. il tuo indirizzo).

Fatto il conto, viene fuori che il risparmio percentuale di CO2 a seconda che si trasportino prodotti RTU o pastiglie è circa del 98%, valore indipendente dal tragitto effettivo.

Se vogliamo però essere precisi, il valore assoluto che vedete nelle pagine prodotto è la sola CO2 risparmiata nel tragitto Germania-Milano.

La bagassa è il residuo proveniente dalla lavorazione della canna da zucchero ed è costituito dalla parte fibrosa della canna, che solitamente verrebbe gettata.
È invece possibile recuperarlo e lavorarlo in modo da ottenere un supporto a base di cellulosa, simile alla carta e privo di sbiancanti chimici, per il quale non è stato abbattuto nemmeno un albero e che rimane riciclabile e compostabile.

WGK è l'acronimo di Wassergefährdungsklasse, che non è una parolaccia ma significa "classe di rischio per le acque" nella classificazione tedesca. Questa grandezza descrive quanto una miscela possa essere ritenuta dannosa per le acque e gli organismi acquatici e si articola su 4 fasce: non pericolosa, classe 1 (poco pericolosa), classe 2 (pericolosa), classe 3 (molto pericolosa).

(Fonte: ChemSafetyPRO)